Più volte abbiamo segnalato che l’“algoritmo ministeriale” è illegittimo perché “salta” docenti che inoltre vengono scacciati dal sistema GPS e, nella migliore delle ipotesi, condannati ad un anno di sostituzioni.
Un’ingiustizia che si presentava difficile da affrontare, in quanto i Tribunali di regola intervengono con i tempi del processo riconoscendo al più il danno subito, che è dato dalla differenza della retribuzione che si è ricevuta con le supplenze brevi e quella che si sarebbe ricevuta con l’assegnazione della giusta cattedra GPS.
Ma per i docenti il danno è più grande: perdono il diritto a lavorare con dignità e continuità nella cattedra che gli spetta, senza l’incertezza del domani.
Un importante segnale è ora arrivato dal Tribunale di Velletri che con l’ordinanza n. 18776 del 1° ottobre 2025 ha accolto il ricorso di urgenza di una docente “saltata” dall’algoritmo ordinando al Ministero di assegnare la corretta cattedra. Il Giudice ha deciso di agire con urgenza, ritenendo presente il periculum in mora, ovverosia il fondato rischio che l’attesa di un processo ordinario provochi un danno irreparabile. Il valore che sarebbe stato leso è il diritto al lavoro, tutelato dalla Costituzione all’art. 4.
Speriamo che questo sia un segnale per il Ministero in modo da correggere finalmente questa stortura del sistema.
Avv. Bartolo Mancuso e Avv. Tiziana Congi