Ormai è noto che in questo anno scolastico l’algoritmo che assegna le supplenze abbia commesso numerosi errori, privando molti docenti della cattedra di cui hanno diritto.
Anche il Tribunale di Roma riconosce l’errore dell’algoritmo che assegna le supplenze, riconoscendo un importante risarcimento e il punteggio negato.
La sentenza n. 1463/2023 pubbl. il 10/02/2023 afferma:
“il programma informatico redatto dal MIUR che gestisce le convocazioni, contrariamente a quanto avrebbe dovuto avvenire in base alle citate norme, ove in sede di convocazioni successive alla 1° siano emerse nuove supplenze in una determinata classe di concorso/materia, non ha convocato il docente con maggior punteggio nella graduatoria relativa a quella classe di concorso, che avesse indicato tali sedi nelle sue opzioni e che non avesse ancora ricevuto alcuna proposta, ma ha proseguito nella graduatoria dall’ultimo docente che aveva ottenuto una supplenza nella precedente convocazione, assegnando la nuova supplenza al candidato con punteggio immediatamente successivo, In altre parole, il programma ha saltato i docenti, come la ricorrente, collocati in posizione superiore nella GPS, ma che non avevano ancora ricevuto nelle precedenti convocazioni alcuna proposta in quanto, in quelle convocazioni, non vi erano posti disponibili fra le opzioni da loro indicate.”
Due aspetti sono molto importanti.
In primo luogo, come spesso avviene, il Ministero si è costituito con una memoria generica senza contestare le circostanze di fatto.
Il Giudice ha dato applicazione all’art. 416 c.p.c che impone al convenuto delle contestazioni specifiche, in mancanza delle quali i fatti affermati nel ricorso risultano provati.
Finalmente si è affermato che la superficialità della difesa del Ministero ha un costo processuale.
In secondo luogo, il Tribunale ha riconosciuto il diritto della lavoratrice al risarcimento pari a tutte le retribuzioni che avrebbe ricevuto in caso di assegnazione corretta, quindi circa 10 mesi di stipendio con ratei di 13° e Tfr, nonché il punteggio di 12 punti.
Una sentenza molto importante che speriamo sia un monito alla Pubblica Amministrazione nell’evitare gli errori, ma anche nel correggerli per tempo.
Un errore così evidente nell’algoritmo avrebbe imposto un intervento urgente per il bene del sistema scolastico.